Cerca nel blog

fotoup

fotoup

Fratelli NATILLI

La Bottega delle Carni è un importante punto di riferimento per i buongustai.


Cinquant’anni di attività dedicata alla gastronomia privilegiando le produzioni locali e valorizzando le caratteristiche della cucina tipica molisana.


La macelleria, ha sviluppato nel tempo le sue strutture e le sue tecnologie conservando, però, sempre le caratteristiche di lavorazione artigianale fondamentali per mantenere un'’alta qualità di servizio.

lunedì 26 giugno 2017

Cade un altro tabù: i salumi non fanno male.

Finalmente sentiamo parole autorevoli e chiare in grado di sfatare troppi falsi tabù, dettati dalle mode del momento, che hanno indotto a guardare con sospetto i salumi. E in questo discorso un rilievo particolare lo assumano i salumi italiani, i più sicuri, più magri e nutrienti, adatti a tutti, dai bambini alla terza età. La scoperta più interessante riguarda però il modello nutrizionale che, facendo giustizia di pregiudizi e miti della cultura vegetariana, riporta al centro il consumo del principale alimento proteico, i salumi. La scienza infatti sbugiarda i vegani: nuovo studio dell’Università di Milano dimostra che non ci sono rischi per i tumori del colon-retto. Tra le principali cause di cancro, dopo il tabacco e l’alcol, figurano obesità e sovrappeso, così come fattori dietetici quali un’assunzione eccessiva e protratta nel tempo di alcuni alimenti, soprattutto con particolare riferimento ai tumori dell’apparato digerente. Come configurare in quest’ottica il consumo di carni e salumi, posti sotto attenzione dalla recente classificazione IARC? In risposta arriva il più ampio studio multicentrico condotto in Italia sul tema, coordinato dall’Università degli Studi di Milano e recentemente pubblicato su Nutrition and Cancer, che ha analizzato 3 studi caso controllo, tutti italiani, condotti dal 1985 al 2010 su oltre 10.000 soggetti (3.745 casi e 6.804 controlli) per verificare l’associazione tra consumo quotidiano di salumi e il rischio di cancro del colon-retto. I risultati dello studio evidenziano che, nel complesso, non emerge un’associazione tra gli attuali consumi di salumi della popolazione generale italiana e il tumore al colon-retto. Inoltre, non emergono rilevanti differenze di associazione tra chi consuma una quantità giornaliera di salumi più bassa (circa 15 g) e chi ne ha un consumo giornaliero di 25 g. I salumi italiani, come è noto, hanno una qualità e dei valori nutrizionali molto diversi dai prodotti del Nord Europa o America. Ma c’è un altro aspetto estremamente rilevante: “I consumi italiani sono molto più limitati: i nostri dati indicano che un consumo di 2-3 porzioni di salumi a settimana (considerando porzioni da 50g) non comporta alcun rischio apprezzabile a livello di salute pubblica in riferimento ai tumori del colon-retto.” ha commentato uno degli autori, Carlo La Vecchia, professore Ordinario di Statistica Medica ed Epidemiologia dell’Università degli Studi e membro del Comitato Scientifi- co di IFMeD, International Foundation of Mediterranean Diet.    Cav. Michele Natilli                                                Presidente Federcarni Molise

Nessun commento:

Posta un commento